Η γενοκτονία ως αυτοκτονία
Ν. Λυγερός
Η έννοια της γενοκτονίας δεν είναι απλώς μία λέξη για μας, αντιπροσωπεύει ένα απαράδεκτο έγκλημα κατά της Ανθρωπότητας και ως εκ τούτου πρέπει να μελετηθεί και να ενταχθεί στην παιδεία ενός λαού που μαθαίνει όχι μόνο για την ανθρωπιά, αλλά και πώς πρέπει να αντιμετωπίσει την βαρβαρότητα όταν αυτή συνεχίζει την γενοκτονία της μνήμης, διότι δεν φοβάται κανένα θεσμό όσο δεν υπάρχει η ποινικοποίηση της άρνησης της ύπαρξης της γενοκτονίας. Αλλιώς όπως λέει και ο Albert Camus για τον άνθρωπο δεν αντιλαμβανόμαστε ότι το πιο σημαντικό πρόβλημα της Ανθρωπότητας είναι η αυτοκτονία. Διότι είναι οι άνθρωποι τα θύματα της γενοκτονίας και κανένας άλλος. Καθώς τα παιδιά, οι μικροί άνθρωποι, μαθαίνουν μέσω του σχολείου πώς να γίνουν πιο ανθρώπινα πρέπει να μάθουν και για τις γενοκτονίες που πλήγωσαν την Ανθρωπότητα, επειδή υπήρξαν κοινωνίες που αδιαφόρησαν για το μέλλον της, επειδή η βαρβαρότητα χρησιμοποίησε την αδράνεια των ατόμων. Το έργο του Raphaël Lemkin πρέπει να γίνει ευρύτερα γνωστό και αυτό ειδικά στην Ελλάδα, διότι όλοι ξέρουμε ότι για να εξηγήσει με παραδείγματα τι εννοούσε με την επινόηση της λέξης γενοκτονία, πήρε τα γεγονότα που χαρακτηρίζουν τις γενοκτονίες των Αρμενίων, των Ασσυρίων και των Ελλήνων, τρεις πληθυσμοί που ζουν ειρηνικά και ελεύθερα στην πατρίδα μας ακόμα και αν δεν υπάρχει θεσμική προστασία όταν βαρβαρότητες καταπιάνονται με αυτούς, προωθώντας τις ιδέες της άρνησης διότι όλα είναι επιτρεπτά διότι κανένας πολιτικός δεν είχε το κουράγιο να πρεσβεύσει το θέμα της ποινικοποίησης για να μην κατηγορηθεί ότι καταπατά την ελεύθερη έκφραση του καθενός. Βέβαια αν ο καθένας καταλάβαινε ότι αυτή η ποινικοποίηση της άρνησης δεν είναι παρά μία ανθρώπινη απαγόρευση της βαρβαρότητας. Δεχόμαστε τις δέκα εντολές που αφορούν στους ανθρώπους αλλά δεν συνειδητοποιούμε ότι τα δικαιώματα της Ανθρωπότητας είναι απαραίτητα. Φαίνονται αφαιρετικά, ιδεαλιστικά και μάλιστα ουτοπικά αλλά ξεχνάμε ότι βλέπουμε με τον ίδιο τρόπο στο παρελθόν και τα ανθρώπινα δικαιώματα. Δεχόμαστε την απαγόρευση της αυτοκτονίας λόγω της θρησκείας αλλά δεν αντιλαμβανόμαστε ότι υπάρχει συσχετισμός με την έννοια της γενοκτονίας. Η ποινικοποίηση της άρνησης είναι η απαγόρευση της γενοκτονίας, είναι η απαγόρευση της βαρβαρότητας, είναι η προστασία των αθώων που δεν έχουν κανένα τρόπο να αμυνθούν ενάντια στις επιθέσεις και στις πράξεις της βαρβαρότητας. Αν καταφέρουμε να πούμε σε όλους τους ανθρώπους ότι η γενοκτονία δεν είναι μόνο ένα έγκλημα κατά της Ανθρωπότητας αλλά και η αυτοκτονία της ίδιας, τότε θα μπορέσουμε να πάμε ένα βήμα πιο πέρα στον αγώνα της αναγνώρισης των γενοκτονιών αλλά και της διαδικασίας διόρθωσης η οποία είναι απαραίτητη για την θεραπεία του εγκλήματος κατά της Ανθρωπότητας.
Il Genocidio quale suicidio
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
Il significato della parola genocidio non è per noi semplicemente una parola, ma rappresenta un crimine inammisibile contro l’ Umanità e quindi deve essere studiata e inclusa nell’ istruzione di un popolo che impara non solo a rispettare la natura umana, ma anche come dover affrontare la barbarie quando quest’ultima continua il genocidio della memoria, poiché non teme nessuna istituzione fin tanto che non verrà penalizzato il diniego dell’esistenza del genocidio.
Quando i bambini, i piccoli uomini, imparano tramite la scuola come diventare più umani devono imparare anche tutto sui genocidi che ferirono l’Umanità, perché ci furono società che rimasero disinteressate al suo futuro, in seguito alla manipolazione dell’ inerzia delle persone da parte della barbarie.
L’ opera di Raphael Lemkin deve diventare nota su grande scala e sopratutto in Grecia, poiché tutti sappiamo che per spiegare con paradigmi cosa egli intendesse con l’ invenzione della parola genocidio, prese gli eventi che caratterizzano i genocidi degli Armeni, degli Assiri e dei Greci, tre popolazioni che vivono pacificamente e liberamente nella nostra patria anche se ancora non c’è protezione istituzionale contro le oppressioni della barbarie, che mettono in luce le idee della negazione, poiché tutto è permesso dal momento che nessuna persona politica ha avuto il coraggio di intercedere a favore della penalizzazione, per non essere accusata di calpestare la libertà di parola altrui. Certo è che ciascuno capisca che la penalizzazione del diniego non è che un umano divieto alla barbarie.
Accettiamo i dieci comandamenti che si riferiscono agli uomini ma non prendiamo coscienza che i diritti dell’ Umanità sono indispensabili. Appaiono denigranti ,idealistici e per di più utopistici ma dimentichiamo che vediamo allo stesso modo il passato e i diritti umani.Accettiamo il divieto del suicidio per motivi religiosi ma non percepiamo che esiste una correlazione con il concetto di genocidio. La penalizzazione del diniego è il divieto del genocidio, è il divieto della barbarie, è la protezione degli innocenti che non hanno alcun mezzo per difendersi contro gli assalti e le azioni dellla barbarie.
Se riusciamo a dire a tutti gli uomini che il genocidio non è soltanto un crimine contro l’ Umanità ma anche il suicidio della stessa ,allora potremo andare un passo in avanti nella lotta del riconoscimento dei genocidii ma anche nella procedura del rimedio la quale è necessaria per la terapia del crimine contro l’Umanità.
Quando i bambini, i piccoli uomini, imparano tramite la scuola come diventare più umani devono imparare anche tutto sui genocidi che ferirono l’Umanità, perché ci furono società che rimasero disinteressate al suo futuro, in seguito alla manipolazione dell’ inerzia delle persone da parte della barbarie.
L’ opera di Raphael Lemkin deve diventare nota su grande scala e sopratutto in Grecia, poiché tutti sappiamo che per spiegare con paradigmi cosa egli intendesse con l’ invenzione della parola genocidio, prese gli eventi che caratterizzano i genocidi degli Armeni, degli Assiri e dei Greci, tre popolazioni che vivono pacificamente e liberamente nella nostra patria anche se ancora non c’è protezione istituzionale contro le oppressioni della barbarie, che mettono in luce le idee della negazione, poiché tutto è permesso dal momento che nessuna persona politica ha avuto il coraggio di intercedere a favore della penalizzazione, per non essere accusata di calpestare la libertà di parola altrui. Certo è che ciascuno capisca che la penalizzazione del diniego non è che un umano divieto alla barbarie.
Accettiamo i dieci comandamenti che si riferiscono agli uomini ma non prendiamo coscienza che i diritti dell’ Umanità sono indispensabili. Appaiono denigranti ,idealistici e per di più utopistici ma dimentichiamo che vediamo allo stesso modo il passato e i diritti umani.Accettiamo il divieto del suicidio per motivi religiosi ma non percepiamo che esiste una correlazione con il concetto di genocidio. La penalizzazione del diniego è il divieto del genocidio, è il divieto della barbarie, è la protezione degli innocenti che non hanno alcun mezzo per difendersi contro gli assalti e le azioni dellla barbarie.
Se riusciamo a dire a tutti gli uomini che il genocidio non è soltanto un crimine contro l’ Umanità ma anche il suicidio della stessa ,allora potremo andare un passo in avanti nella lotta del riconoscimento dei genocidii ma anche nella procedura del rimedio la quale è necessaria per la terapia del crimine contro l’Umanità.
El genocidio como suicidio
N. Lygeros
Traducción al español de Eduardo Lucena González y Olga Raptopoulou
El concepto de genocidio no es sólo una palabra para nosotros, sino que representa un inaceptable crimen contra la Humanidad, y como tal debe ser estudiado e incorporado a la educación de un pueblo que aprende no sólo para la compasión sino también cómo enfrentarse a la barbarie mientras esta continúa el genocidio de la memoria por no temer a ninguna institución en tanto que no haya penalización para la negación de la existencia del genocidio. De otra manera, como ha dicho Albert Camus sobre el ser humano, no nos damos cuenta de que el problema más importante de la Humanidad es el suicidio. Porque son los seres humanos las propias víctimas del genocidio y nadie más. Igual que los niños, los pequeños seres humanos, aprenden a través de la escuela cómo llegar a ser más humanos, también deben aprender sobre los genocidios que han herido a la Humanidad; porque hubo sociedades indiferentes sobre su futuro, porque la barbarie utilizó la inercia de las personas. La obra de Raphaël Lemkin debe ser más ampliamente conocida, y esto sobre todo en Grecia, porque todos sabemos que para explicar con ejemplos a qué se refería con lo de la invención de la palabra genocidio tomó los acontecimientos que caracterizan los genocidios de los armenios, asirios y griegos, tres poblaciones que viven en paz y libertad en nuestro país a pesar de que no existe protección institucional cuando se emprenden barbaries contra ellas, favoreciendo así las ideas de la negación, ya que todo está permitido, ya que ningún político tuvo el coraje de interceder a favor de la penalización para no ser acusado de pisotear la libertad de expresión de cada uno. Por supuesto si cada uno entendiera que la condena de la negación no es sino una humana prohibición de la barbarie. Aceptamos los Diez Mandamientos que conciernen a los hombres pero no nos damos cuenta de que los derechos de la Humanidad son indispensables. Parecen abstractos, idealistas y desde luego utópicos, pero nos olvidamos de que vemos de la misma manera los derechos humanos en el pasado. Aceptamos la prohibición del suicidio por razones religiosas pero no percibimos que hay una correlación con el concepto del genocidio. La penalización de la negación es la prohibición del genocidio, es la prohibición de la barbarie, es la protección de los inocentes que no poseen ningún medio de defenderse ante los ataques y los actos de la barbarie. Si logramos decirles a todas las personas que el genocidio no es sólo un crimen contra la Humanidad, sino también el suicidio de la misma, entonces podremos dar un paso adelante en la lucha por el reconocimiento de los genocidios y también por el procedimiento de enmienda que es necesario para el tratamiento del crimen contra la Humanidad.
Genocide as suicide
N. Lygeros
Translated from the Greek by Evi Charitidou
The notion of genocide does not constitute a mere word for us; it represents an unacceptable crime against Humanity and therefore it has to be studied and included in education of a people who not only do they learn about humaneness, but also how they have to confront barbarity when this continues genocide of memory, because it fears no institution as long as there is no penalization on denying the existence of genocide. Otherwise, as said by Albert Camus about the man, we do not realize that Humanity’s most significant problem is suicide. For, the humans and nobody else are the victims of genocide. While the children, the little humans, learn how to become more humane at school, they also have to be taught of the cases of genocide which have hurt Humanity; for, there have been societies which have stood indifferent to its future, because barbarity took advantage of the individuals’ inertia. Raphael Lemkin’s work ought to become more widely known especially in Greece; for, we all know that in order to explain with examples what he meant by the invention of the word genocide, he used the facts characterizing the cases of genocide of the Armenians, the Assyrians and the Greeks, three populations leaving in peace and freedom in our country, even though there is no institutional protection when it comes to barbarities dealing with them, by promoting ideas of denial; for, everything is allowed, because none of the politicians have ever had the courage to stand for the issue of penalization so as to avoid being accused of violating everyone’s free expression. Of course, if only each one of us could realize that this penalization of denial is nothing but one humane prohibition of barbarity. We accept the Ten Commandments concerning the humans, but we do not realize that Humanity’s rights are necessary. They may seem abstract, idealistic and yet utopian, but we forget that we used to look human rights in the same way in the past. We accept prohibition of committing suicide on grounds of religion, but we do not realize that there is a correlation with the notion of genocide. Penalizing denial equals to forbidding genocide, forbidding barbarity, protecting the innocents who have no way to defend themselves from the attacks and actions of barbarity. If we manage to say to all people that genocide is not only a crime against Humanity, but also Humanity’s suicide, then we will be able to move a step forward in the struggle for recognizing cases of genocide as well as in the process of correction, which is indispensable to remedy the crime against Humanity.